domenica, dicembre 31, 2006

Una ricetta della signora Goethe madre di Wolfgang

Si prendano dodici mesi,
si puliscano bene dall’Angoscia,
dall’Amarezza,
dall’Avarizia e dalla Pedanteria...
e si spezzetti,
ogni mese,
in trentao trentun parti,
sicchè la quantità sia sufficiente
proprio per un anno.
Ogni giorno viene condito,
ad uno ad uno:
con una parte di Lavoro
e due di Gaiezza e Buon Umore.
Si aggiungano tre grandi cucchiai,
colmi d’Ottimismo,
un cucchiaio da tè di Tolleranza
ed un pizzico D’ironia ed una presa di Tatto.
Il tutto poi sia abbondantemente
Innaffiato d’AMORE!
Si decori infine il piatto
Con mazzetti di Piccole Attenzioni
E lo si serva, ogni giorno, con Letizia.

giovedì, dicembre 28, 2006

Tratto da http://www.canisciolti.info/

Saddam Hussein: Il tirannicidio inutile
Giovedì, 28 dicembre

I caduti della guerra in Iraq hanno superato i morti dell’11 settembre ma c’è ancora un morto che entrerà in questo triste novero: Saddam Hussein. Nonostante gli appelli per un atto di clemenza che nelle scorse settimane erano partiti da tutto il mondo (con l’esclusione dei governi americano e britannico) e che ieri hanno visto anche l’Italia farsi parte attiva perché la pena capitale venga tramutata in una condanna all’ergastolo, pare proprio non esista modo per bloccare l’impiccagione.
Giustizia dev’essere fatta a ogni costo, insomma, e poco conta se per questo verranno calpestate tutte le regole del diritto, anche quelle appena stabilite.

In questi giorni pare siano stati molte centinaia gli iracheni che si sono offerti come boia. Un consigliere del primo ministro Nouri al Maliki ha raccontato di uno sciita che lo ha chiamato da Londra, dove era fuggito molti anni fa e ha finito con fare fortuna: “Per favore, fate che io possa azionare la leva di quella botola, sono pronto a lasciare tutto e a tornare a Baghdad”. Saddam gli aveva fatto uccidere un fratello.
Sembra che per designare il boia si dovrà fare ricorso a un’estrazione a sorte.Come un regnante deposto da una nuova e peggior dittatura, l’ex rais ha scritto ieri al suo popolo chiedendo “l’unità davanti ai nemici del Paese”. “'Mi sacrifico – scrive - se Dio vuole ordinerà di pormi accanto ai martiri, ai veri uomini”.
Si tratta di un testamento spirituale, scritto in realtà alcune settimane fa, ma che diventa particolarmente attuale poiché l’esecuzione è ormai davvero imminente, anche se potrebbe essere ritardata, per ironia della sorte, dalla festa islamica “del Sacrificio”, che inizierà sabato.
Ben diversa è invece l’atmosfera nelle strade del Paese. Già ieri, dopo che la Corte d’appello ha reso nota la sua decisione, nella capitale sono stati sparati numerosi colpi di mortaio, da un quartiere all’altro, ben più del solito.
Allo stesso tempo si sono diffuse una serie di voci incontrollate secondo cui i sostenitori di Saddam si preparerebbero a rapire almeno 2000 persone vicine agli alti funzionari dello Stato, che saranno uccise tutte insieme non appena sarà data la notizia dell’avvenuta esecuzione. Mentre molti deputati definiscono l’impiccagione di Saddam come “un punto di svolta nella storia del Paese”, la soddisfazione, se non l’esplicita felicità, ma pure il timore di una ulteriore impennata della violenza, domina gran parte dei discorsi nelle piazze di Baghdad, o delle altre maggiori città, come riferisce la stampa locale.

A Tikrit, città natale dell’ ex rais, Nasim Jaber, un insegnate di 51 anni affermava oggi che “la decisione di impiccare l’ex presidente non rappresenta il volere del saggio uomo in America, ma bensì quello degli iraniani, la cui storia è scritta nell’odio per gli arabi”.
In un paese allo sbando, dove lo Stato non controlla il territorio, i cittadini muoiono a decine in attentati a cadenza quotidiana e le truppe anglo-americane assistono all’incipiente guerra civile, il primo vero atto di sovranità del governo iracheno sarà dunque l’esecuzione della condanna a morte di Saddam.

Nel sinistro contro alla rovescia avviato ieri e contro cui è si è levata la voce del mondo occidentale civile, non è inscritta solo una violazione dei diritti umani, sebbene a scapito di un tiranno responsabile di efferate persecuzioni verso il suo popolo, ma anche l’ennesima conferma del disastro americano in Iraq.
La condanna di Saddam è infatti prima di tutto la vendetta della maggioranza sciita sull’ex dittatore sunnita, come dimostra peraltro lo scontro ai vertici delle stesse istituzioni irachene tra il premier Nouri al-Maliki (sciita) e il presidente Jalal Talabani (curdo, ma contrario all'esecuzione).

Prima ancora che materia per le diplomazie occidentali e per Amnesty International, la fine di Saddam - ostaggio e vittima di quel puzzle di etnie e confessioni che per un quarto di secolo l’ex rais aveva tenuto insieme sotto un tallone di ferro - dovrebbe zittire una volta di più quei think tank neoconservatori che hanno teorizzato l’esportazione della democrazia in Iraq, salvo non sapere da dove l’opera potesse avere inizio; per i bravi manualisti che hanno ingolfato libri, giornali e riviste sulle virtù del nation building, salvo ritrovarsi a fare i conti con una nazione inesistente e impossibile, la cui unica occasione di palingenesi è il tirannicidio, in quanto cruenta vendetta di una parte sull’altra.
L'unico merito storico acquisito in Iraq dai teorici della guerra preventiva è aver capovolto von Clausewitz, trasformando la politica in prosecuzione della guerra. E il tirannicidio non fa altro che confermare il disastro irakeno firmato dagli Usa e dai suoi sodali. Come quel Tony Blair che ancora ieri inneggiava a valori universali da difendere da parte di un Occidente che crede “nella tolleranza religiosa, nell'essere aperti agli altri, nella democrazia, nella libertà e nei diritti umani garantiti da tribunali laici” e che si dice consapevole “che non si può sconfiggere un’ideologia fanatica imprigionando o uccidendo i suoi leader: bisogna sconfiggerne le idee”.

Saddam andrà comunque a morte mentre Bush non mostra cedimento, pronto ad inviare nuove truppe. Alla fine, i caduti in Iraq saranno troppi rispetto ai morti dell’11 settembre.

di Neri Santorini - Altrenotizie.org

martedì, dicembre 26, 2006

anch'io col cappellino

con un po' di imbarazzo ma pubblico la mia foto così evitiamo di sacralizzare ancora una volta questo benedetto alessio(non me ne volere), ma va a finire che il blog lo intitoliamo "SOS for alessio only"

il mio cappellino stile bonnie and clide risale agli antichi anni 50 era del mio nonno e ieri me lo sono ritrovata in testa... con le cugine è carnevale ad ogni festa non so se si vede!

passate delle belle vacanze,mangiate bevete ma cerchiamo anche di goderci un po' la famiglia e le cose semplici invece di rincorrere cazzate nei negozi...

buona pasqua a tutti

franci

marta ti aspettoooooooo ( e chi volesse....)

lunedì, dicembre 25, 2006

BUON NATALE S.O.S

E con questa immagine di un Alessio genovese che si fuma le lucine di Natale...do un bel bacio a tutti voi e vi auguro di passare un Buon Natale e dei sereni giorni di feste...
Letterina a Babbo Natale di Luciana Littizzetto
> Caro Babbo Natale,
> io vorrei che quest'anno per Natale tutti
> diventassero più buoni e io più figa.
> Se ti avanza tempo vorrei anche che facessi
> diventare un po' più furbo il mio fidanzato
> ma se pensi che anche per te, che sei Babbo, esaudire
> quest'ultimo desiderio sia proprio una mission
> impossibol, buttami pure giù dalla canna fumaria
> un attaccante giovane di 25 anni che mi accontento :
> uno tipo Tacchinardi va già bene.
> Se per caso, Babbone caro, nel tuo lungo andare
> lassù sulle montagne, tra boschi e valli d'or,
> ti capita di incrociare ad un autogrill i re Magi,
> avvertili che sto aspettando anche loro, e mi raccomando:
> avvisa la stella cometa che siccome piazza Statuto è sempre un
> carnaio, indichi pure il cammino da via San Donato, quella strada stretta e
> intasata, dove i pullman sono costretti a viaggiare sui muri come fanno i
> gechi. > Visto che non ho il camino appenderò tre calze al termo del tinello.
> Una contenitiva per l'oro, che a riempirla anche tanto non si sfonda,
> una autoreggente per l'incenso così i bastoncini profumati stanno su belli
> dritti e non si spezzano e un fantasmino da mocassino per la mirra.
> E' piccino ma basta. Mi risulta che la mirra sia un antibiotico
> Quindi mi bastano 5 capsule, ciclo completo, 2 o 3 non servono...
> faglielo sapere a Baldassarre.
> Mio caro Babbo, non vedo l'ora di farti un po' di coccole. Se vuoi ti
> preparo la vasca da bagno e la riempio di schiuma.
> Darti una bella ripassata non ti farà male. Da che ti conosco ci hai
> sempre lo stesso
> vestito e in più vai in giro con 6 renne... non
> profumerai certo di gelsomino. Sotto le ascelle mi sa che ti cresce il
> muschio da mettere nel presepe.
> Ora ti lascio, caro Babbo Natale.
> Se non puoi passare da me, fa niente. Mi han detto > che la felicità è dietro l'angolo, tu dimmi solo in quale isolato.
> E se puoi, mandami comunque un pensiero, magari due cri cri e
> salutami tanto quella Befana di tua sorella.
> > P.S.: Ah, dimenticavo: se ti riesce mandaci di nuovo un pò di neve che
> qui di bianco ci è rimasta solo la forfora.

giovedì, dicembre 14, 2006

Da Mantova a Mosca [11 settembre 2005-7 ottobre 2006] IN RICORDO DI Anna Politkovskaja

Ricordo la Politkovskaya a Mantova
Ricordo Mantova, il prim’anno e dal prim’anno
la sorpresa, l’imbarazzo e l’impotenza
del doverti curare – scriverne, accompagnare, scortare, interpretare, tradurre, fotografare, presentare – mostri o fate, autori lontani dal tuo sfogliare
accettare questo negli anni
distillato e interiorizzato come parte del segreto dei Gonzaga e del Festival
Tutto
delle cangianti, mai devianti sempre intense, sfumature di quel BLU
altri riflessi della luce di Mattia da quel blu

Ricordo la Politkovskaya
Ricordo di un'anziana signora, insegnante pugliese in pensione, in fila disciplinata da una ora Una e 45
minuti quarantacinque
Ricordo il rosso porpora delle ancor barocche poltrone del Teatro Sociale
le maschere in divisa dismessa, imbalsamate
a lasciar spazio e braccia alle magliette blu disfatte ma non disgregate dall’ultimo giorno di festival

Ricordo il suo arrivo tenace e tagliente
la voracitá di Flores D’Arcais che affonda senza rimorso né percezione
la mia presentazione

Ricordo un dietro le quinte
minimalista di minima attesa
spinta dai miei fagocitati onnipresenti Capitani
fiduciosi, fiduciati
Condividendo la colazione dei tecnici delle luci e attendendo un istante propizio
qualsiasi
purché consono a riprender doverosa parola di introduzione
ormai fuori da qualsiasi tempo

Ricordo di essere stata catapultata e lanciata
senza avvisaglia alcuna
in quel momento, inesistente
di aver puntualmente sbagliato la pronuncia
e ricevuto il pronto puntito commento di D’Arcais lá in acre affilata attesa

Ricordo the professional russian-speaking nella contrastante vitalitá della sua lunga bionda chioma
il suo esteso inglobante sorriso
altrettanto sormontato nello smorzare i toni di tal crudo scenario

Ricordo le espressioni senza speranza
Spianate atterrate strozzate
Che nessun sinonimo avrebbe potuto smorzare

Ricordo la reticenza finale
e gli occhi impreparati e disarmati del pubblico in fuga

Astanti ancora in attesa
dopo il rifiuto di qualsiasi traccia scritta
sulle personali copie appena acquistate

Ricordo la mia richiesta
piccola e sospirante
di un orsetto che retorna
che giá c’era
tenue tinta pastello stridente davanti a tanto grigio
stretto dentro questo

A sorpresa una calligrafia aereata
Inchiostro ancora blu che custodiva incosciente tutto il respiro sottratto a quella giornata
e a quella vita
Ora e forse allora

Ricordo la mia richiesta ultima
non piú inappropriata
perché solo a Betta destinata
che lí non poteva essere
e ricordando
unisco a quel biglietto il mio sollievo nel ricordare
inspiegabilmente rincuorata dal fatto che lei non lo possa fare.

Ricordo la Politkovskaya
Come anni prima ricordavamo Pontiggia

Commossa e scossa dal pensiero di un uomo tanto amato
e da colui che l’ha accompagnato
Privato del privilegio di un dopo Mantova

Corrotta e turbata
da come si possa piangere chi ha lasciato impeto e sgomento
Quale volto possa assumere nel ricordo chi non puó essere stato amato.
… Quali impressioni poteva lasciarvi chi l’ha accompagnata, nella sua impressione.

Ricordo la Politkovskaya
Ricordo Mantova
Che di volti ne ha tanti, cangianti e brillanti.

Ricordo Domenica 11 Settembre 2005, Mattina
e “LA FOTO NON É DISPONIBILE”

martedì, dicembre 12, 2006

non ci si crede..

Zena in altalena, sospinti dal vento di mare (...che vuol dire?)



Salve cari condomini,
mi scuso con voi tutti per l'assenteismo recidivo degli ultimi tempi: non è vero che non vi ami ( come dice la canzone sulla lontananza, che sai, fa dimenticare chi...).
Sono solo molto impegnato.
Al momento mi trovo a Zena (Genova per gli infedeli),in occasione di una fiera, e tengo uno stand per un commerciante di dolci siciliani in piazza Caricamento, di fronte l'Acquario. Rimarrò qui fino al venti, quindi: se maometto non va alla montagna, gli amici lo vengano a trovare e portino del buon vino e chissenefrega della montagna!
Un richiamo particolare alla signorina Bacigalupo, che se non erro dovrebbe trovarsi da queste parti: Vieni a mostrarmi la città, ché sto diventando un troppo assiduo frequentatore di malfamati carrugi!
A presto a voialtri tutti!

sabato, dicembre 09, 2006

venerdì, dicembre 08, 2006

mi adeguo...


Hey...guardate che io sto cercando di impegnarmi per entrare all' S.O.S.... espongo qualche fotina anche io...Aiut!
Peccato che è stato tutto così male organizzato e un po' all'ultimo...altrimenti era una bella scusa per invitarvi qua...

sabato, novembre 25, 2006

un buonnoncompleanno anche da parte mia.
a quanto pare sei una specie di guru, di genio, di mito....??ma visto che ti piace "trasgredire le regole", come dici sempre te,voglio immaginare che se un giorno andrai sui libri di storia ti vedranno con questa smorfia.
dietro tutto scorre e diventa passato...te rimani il solito pazzo...e ubriacone!

venerdì, novembre 24, 2006

unbuonnoncompleanno...

Non c'è niente di meglio che fare gli auguri a chi forse detesta festeggiare...buon tutto anche da me!

Auguri a chi..

In un caos di compleanni, incontri pretenziosi e treni rimandati..
..dove tutto ritorna, nel flusso di narrazioni anarchiche e senza timori..
..sembra sia tempo di convenzioni..e tempo di auguri..ricordati da immagini con il tuo viso che popolano questo luogo..

Auguri Alessio.

Eccomi! Alessio non ti faccio dei semplici auguri, in realta' ti ho regalato il Nonvenireatrovarti (come tanto desideravi). Sai che ti dico, forse è meglio che ti auguri un buon 28 febbraio!

Mattia: ma sei diventato il più tecnologico di tutti! Che ne dici di fare dei corsi online di bolognese o di linguaggio giovanile degli anni '80?

Fra: io a Firenze vado il 30 per Fo e i Marlene, ma devo dare un'occhiata approfondita al programma degli altri giorni.

COME l’acqua, come ACQUA, verso l’Acqua …


AUGURI Alessio!


MIRACOLI ... vaganti ...

http://www.luccadigitalphotofest.it/


e qui ci sono mostre di fotografia(ma va'??) tra cui il world press photo 2006 e una mostra di steve mc curry, l'autore di questa foto..ne avrete sentito parlare o l'avrete vista a giro mille volte...
ci sono anche dei bellissimi workshop(uno lo tiene proprio lui) ma costano uno sbotto come si dice qui.
dai fotografi venite un po' a vedere che combinano i nostri colleghi!

io non me li perderei


http://www.festivaldellacreativita.it/


ci sono un sacco di ospiti tra cui dario fo,enrico ghezzi, giovanni lindo ferretti, arnaldo pomodoro ecc ecc ...insomma..gli stessi del festival della letteratura in terra toscana.. c'è anche mtv...
se venite chiamatemi!

martedì, novembre 21, 2006

la voglio anch'io la foto sulla ricicletta!

Avvisatemi se vedete sergio muniz in ricicletta!

giovedì, novembre 16, 2006

mercoledì, novembre 15, 2006

Augu' Aria'


Carissima Sorella di Mezzo,
pensavi che non ce l'avrei fatta prima di mezzanotte eh ?(e anche voi ammettetelo!)
Come dono telematico non posso che postare la foto del tuo spettro.
A U G U R I

Nel bel mezzo dell'unica festa che non può mai finire...


Tu n'a pas d'anniversaire, car tu as toujours vécu;
Tu n'es jamais née et tu ne mourras jamais.

Chaque don d'un ami est un vœu pour ton bonheur,
et ainsi en est-il de cet anneau.


Vole libre et heureuse par-dessus les anniversaires,
toujours plus loin,
et
nous nous rencontrerons de temps en temps,
quand nous le voudrons
au cœur de la seule fête qui n'aura jamais de fin.


{ Ailleurs n'est jamais loin quand on aime ... }


Dedicato a: ARIANNA
Auguri di cuore,
anna

Buon Compleanno!

smile, it's your birthday!

Porco mondo...AUGURI!

Happy birthday to you, happy birthday to Arianna..




domenica, novembre 12, 2006

Le città Visibili




D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda.”

~ Italo Calvino ~

sabato, novembre 11, 2006

apologia di una labronica

questi sono alcuni scorci che scrivono la storia della mia vita e che, non a caso!, hanno segnato la vita di "gente" tipo Modì.
anche se so che non riuscirò mai a far cambiare idea a patrick su livorno e i livornesi, sappiate che qui non è tutto da buttar via.
pittori sugli scogli,pescatori,portuali poeti maledetti cantautori ubriachi comici squattrinati...qui c'è di tutto e quello che mi piace di più è che siamo il riflesso della multietnia di 500 anni fa. x chi non lo sapesse livorno nasce come porto franco, qui arrivavano popoli da ogni dove, perseguitati politici e religiosi, ebrei dal portogallo e dalla spagna, prigionieri, c'era libertà di culto siamo una delle poche città a non avere il ghetto proprio perché non c'era discriminazione. e questo spirito cosmopolita e tollerante vale più di ogni altra torre che pende e non crolla.

spero che un giorno possiate ripassare di qui e farvi un bel bagno di sole di luglio invece che un giro sotto la pioggia nel giorno dei morti!
viva la vida

venerdì, novembre 10, 2006

Oplà et voillà!!!


SignoreOSignori....finalmente ce l'ho fatta pure io!
Un saluto grande a tutti..a chi è a spasso per "Terre Calienti"..a chi fa dei bei corsi..a chi ha le case nuove..a chi mette dei bei post..a chi odia i livornesi..a chi mi vede straparlare su rai3...a chi ha compiuto gli anni..insomma a tutti!
Spero presto in una prossima riunione..perchè non qui al freddo nord? Beh..mica che la nebbia la dobbiamo subire solo noi...

giovedì, novembre 09, 2006




..Nel 1994 Robert Frank dona gran parte del suo materiale artistico alla National Gallery of Art di Washington che crea la Robert Frank Collection; è la prima volta che accade per un artista vivente. Frank, ottanta anni nel 2004, continua ancora la sua ricerca. Sia di nuovi modi espressivi, sia di qualsiasi risposta su di sé, come uomo prima che come artista.

mercoledì, novembre 08, 2006

Patrick A Noi




"You're always free to change your mind
and choose a different future, or a different past
…"


~ R. Bach ~
[Illusions, The Adventures of a Reluctant Messiah]

lunedì, novembre 06, 2006


ieri lucca comics.
credo di essere stata l'unica a spendere solo 3 euro in fumetti e comprare un vinile... ma erano anni che lo cercavo. per chi non avesse ancora visto il film del musical "hair", se lo noleggi, se lo compri, se lo scarichi, venga a casa mia...quello che volete...ma guardatevelo. e il primo che scopre che c'è qualche compagnia in tourneé quest'anno mi chiami, non sono ancora riuscita a vederlo!scappo.
buonanotte a tutti illetterati(non così illetterati, dai!)

Cinematografo



Per chi vuol passare 2h e 30m su una poltrona..
..perdersi..
..sognare senza addromentarsi..
..interpretare, ricollegare, ragionare su ogni istante..
..avere difficoltà a dialogare per i 20m successivi la fine del film..pur se si è logorroici..
..rumore e silenzio alternati e a volte confusi..trovarsi nel rumore, in silenzio..
non riuscire a cogliere storia, o protagonismo..perchè protagonismo e storia sono tutti e tutto..
..camminare al freddo di un sabato sera..
..un film...

..sentenze..

domenica, novembre 05, 2006

...

A così poco servono le parole
Quando la mente è una massa di metallo
Che si espande e contrae
Assecondando le temperature dei nostri pensieri.
Proiezioni dell’infinito racchiuso in essi.
L’infinito dentro un confine,
immagine di un moto perpetuo.
Servono le parole?
A costringere l’infinito nel conciso spazio di suoni.
I pensieri diventano musica
Ma la musica non esprime valori assoluti.
Solo un ombra su una parete.
Paura Amore Dolore Passione
(negli occhi di chi ascolta).
Sono come pesci in un lago, i pensieri
Allevati da chi ostinatamente cerca di comunicare.
Ma i pesci, si sa, preferiscono rimanere in silenzio
Non parlano e neppure sorridono
E a chi li cerca con lo sguardo, da una riva sassosa
Essi appaiono
Fugaci barlumi metallici
Distorti dalla superficie dell’acqua
E allora non resta che armarsi
E ingannarli con esche
Di mosche
Comportarsi da vermi
E prima o poi qualcuno verrà, vibrante
Per abbattersi ai nostri piedi, morente
Vuoto involucro dell’ infinito
Che esiste soltanto sotto la superficie.
Servono le parole?
Preferisco fissare due occhi azzurri
E intorno un mondo distorto.
A Patrick

BILATERALE

Lanciarsi nel mare alle spalle
vederti mutata in sirena
Fissare più a lungo le stelle
Sfiorati da una luna piena
Attendere da uomo saggio
Che una notte durasse in eterno
Fiutare quel fiore di maggio
Gustando il sapore del pianto
Una parola fiatata soltanto
E non sarebbe giunto l’inverno...


superstiziosa la mano alle palle
sentendo passar la sirena
fissando a passeggio le belle
arginar nei calzoni una piena
“rammenta” disse un dì il saggio
“gioventù non dura in eterno,
cogli adesso quel fiore di maggio
e ricorda di mettere il guanto
perchè basta una goccia soltanto
ché tua vita diventa un inferno!

sabato, novembre 04, 2006

giovedì, novembre 02, 2006

20 KAPPA

martedì, ottobre 31, 2006

festaioli di tutto il mondo ..unitevi


Gente..dopo dibattiti vari..l'appuntamento per il festeggiamento di Mattia è domani..a Livorno..o li nei paraggi..chiunque voglia..faccia un fischio!

sabato, ottobre 28, 2006

"robbertooo"

doll's killer strikes again


Come cavolo ha fatto il killer a entrare nella mia soffitta senza inciampare nel mare di oggetti che ho seminato in tutti questi anni,senza fare rumore?ho avuto questa bella sorpresa e non so nemmeno quando è successo. la mia bambola preferita. quanto l'ho tenuta in braccio! che infelice destino, nemmeno la soddisfazione di regalarla a una bambina.vabbè...mi perdoni la romina (e sopratutto torsello) se ho aggiunto questa cazzata al blog...e anche benigni... caro patrick come ti capisco.. anch'io ho avuto il mio "momento benigni"quest'estate...appena è salito sul palco in piazza santa croce a firenze è iniziata la colonna sonora di pinocchio e lui ha cominciato a saltellare con la sua geniale comicità. ho pianto e riso insieme... sembra proprio che benigni ne sappia più di dante della sua divina commedia.è stato bellissimo.
p.s.:prometto che le prossime foto saranno meno trash

mercoledì, ottobre 25, 2006

Mauriziooo!

Oggi ho stretto la mano a Roberto Benigni, m'ha dato una bella stretta forte, m'ha guardato e m'ha detto un "Ciao" allegro e spontaneo, non ha stretto altre mani ed è uscito. Siccome non ho avuto il tempo per autografo e foto, annoto qui il mio ricordo di ciò (anche se non ve ne frega nulla).

???????

Perchè non continuare il gioco? Il giocatore ha bisogno del massimo sostegno, il giocatore ha bisogno di essere sbeffeggiato, la falena ha bisogno di librarsi in volo con le sue ali scure.
Taglia la testa al toro è un proverbio superato, ora la si taglia al manzo. Succolenta coscia di manzo, sono carnivoro e non me ne vergognerò neppure se il freddo dovesse congelare il mio sangue. Alti e bassi, umore mestuato. Perchè non continuare il gioco???????

lunedì, ottobre 23, 2006

Autogrill (2)



La luce bianca e violetta di un neon che annunciava birre e indimenticabili specialità alimentari lampeggiava ora nel buio dell'auto. Un furgone bianco si era appena spostato. Nessuno aveva visto il conducente avvicinarsi e montare su. Lui pensò per un attimo al caffè e alla birra che doveva essersi bevuto per farsi compagnia in quella notte ancora tiepida. E alla strada che lo attendeva ancora, solitario, in balìa di se stesso e della sua vita nomade. Ora sentiva una vaga densità dentro quella macchina. Come se tutti i pensieri del mondo si fossero per un misterioso appuntamento concentrati lì dentro. E gli sfuggì il pensiero che di lì a poco avrebbero suonato tutti in ritirata. Le nebbie della realtà e le nebbie delle fantasia si confondevano in quell'atmosfera appesantita di sonno e parole pronunciate per una piccola disperazione, indistinguibili come diventano indistinguibili quando si incontrano in una parte dello spazio in cui le coordinate razionali non sono ancorate a un punto che appaia immediatamente riconoscibile. Stavano vagando in quelle nebbie con una navigazione a vista, approssimativa e pericolosa. L'iceberg della disperazione era vicino, da qualche parte intorno a loro, ma non sapevano dove. Gli parve essenziale riuscire ad evitarlo, per proteggere, per proteggersi. Ma avrebbe voluto essere capace di avvicinarglisi e girargli attorno, sfiorarlo con le mani senza urtarlo e lasciargli aprire falle inesorabili nella loro carena. Un segnale fisico avrebbe dovuto avvertirli un secondo prima dell'impatto, dar loro il tempo di accorgersi di un momento che sarebbe stato irreversibile e permettergli di fermare il tempo, fermare l'emorragia, fermare le loro navi e girarle dall'altra parte. Ma chi o cosa l'avrebbe azionato? Troppe nebbie tutte assieme, si disse. Era stato un buon marinaio, ma non era riuscito ad evitare tutti i naufragi, ed ora in quella nebbia spessa, fumosa, in quella nebbia che non era propriamente andato a cercarsi si sentiva senza sestante, depositario solo del ricordo di altri naufragi. Invidiò il conducente del furgone e la sua strada solitaria e le birre che lo accompagnavano.
Gettò un rapido sguardo all'interno dell'autogrill, inspirando ancora profondamente. Vide i loro amici che mangiavano e bevevano e chiacchieravano. Con un'espressione spenta nei visi assonnati. O così gli parve. Avevano ancora tempo, si disse. E questo pensiero lo fece sentire per qualche secondo esposto a venti e burrasche che non si era preparato ad incontrare in quel viaggio tranquillo che credeva di star affrontando e per il quale si era portato dietro ancor meno del necessario. E con un iceberg nascosto dietro l'orizzonte.
-Lo so. Lo sento. Non chiedermi come.

(2 - continua ancora?)

domenica, ottobre 15, 2006

In nome di Gabriele Torsello

15 ottobre - Kabul - Un fotografo freelance italiano, Gabriele Torsello, e' scomparso da giovedi' in Afghanistan ed e' vittima di un sequestro. Pugliese da anni residente a Londra, Torsello non e' nuovo al lavoro in zone di guerra: nel 2003, con Amnesty International, ha pubblicato The Heart of Kashmir, un libro fotografico che documenta la guerra civile nella regione indiana del Kashmir. Dal 2005 e' impegnato in reportage fotografici in Afghanistan.
Questa è la sintesi di un'intervista a Gabriele Torsello.


Sono nato ad Alessano, un piccolo paesino nel sud Italia. Sono sempre stato affascinato dalla natura, in special modo dal mare... non ho mai dato per scontata nessuna parola, nessuna ideologia, la mia attenzione si è soffermata più sul loro significato e sulle loro radici... è stato mio zio a regalarmi la mia prima macchina fotografica, e da ragazzino ho letto due libri del più grande maestro di fotografia in bianco e nero: Ansel Adams. I suoi libri mi hanno aiutato a capire che la fotografia non è solo una tecnica, ma un linguaggio.

Avevo quasi 20 anni quando ho terminato i miei studi e ho lasciato il mio paese. A Roma ho realizzato il mio primo foto-documentario sulla vita nelle strade della capitale e sui senzatetto. Per farlo ho deciso che sarei diventato anch'io un senzatetto, per avvicinarmi al loro 'stile di vita' e comprendere meglio i loro sentimenti... per un anno ho lavorato per l'industria cinematografica, un ottimo lavoro e pagato molto bene, ma per me insoddisfacente: non ero felice con me stesso... ricordo che un giorno mi sono svegliato con un pensiero: India. Ho lasciato il lavoro nel cinema... Nel 1994 ho viaggiato in India per tre motivi: sperimentare la vita in un villaggio remoto, incontrare un uomo considerato sacro - Baba - e viaggiare in una zona di guerra... durante il mio soggiorno in India ho saputo del conflitto in Kashmir dai giornali nazionali... chiedevo alla gente le ragioni di tale violenza, ma non ricevevo spiegazione. La risposta più comune era: "E' una regione molto pericolosa, dove la gente muore.."... quanto più a lungo mi soffermavo in India, tanto maggiore era la mia attrazione per il Kashmir.

Ci sono arrivato attraversando tutta l'India in treno, ho preso un autobus fino alla valle del Kashmir e sono arrivato alla destinazione finale, Srinagar... è difficile raccontare a parole come quell'esperienza ha cambiato la mia vita. Sono stato testimone di molte atrocità, ma ho incontrato anche gentilezza umana e purezza... tornato in Europa ero determinato a raccontare al mondo intero la storia del popolo kashmiro e della loro vita quotidiana... nel 2002 ho pubblicato da solo il primo libro fotogiornalistico a copertina rigida sul Kashmir del mondo. Cinquemila copie de 'Il cuore del Kashmir' sono state stampate senza nessuno sponsor... la mia prima visita alla regione è stata in un periodo in cui ai media internazionali e agli esperti di diritti umani non era facilmente concesso di entrare nella regione. Ho incontrato una realtà crudele.


E' difficile, e continuerà ad esserlo, mostrare le violazioni dei diritti umani in Kashmir, e io non potrò mai voltare le spalle... una volta ho fotografato un kashmiro ucciso dopo essere stato torturato... una donna che piangeva mi ha guardato, gridandomi: "Cosa ne farai di quelle foto, le darai a qualcun altro e nessuno saprà di noi, o mostrerai al mondo cosa succede in Kashmir?". Non ho risposto, ma dentro di me sentivo tutto il suo dolore e la sua rabbia.

Foto del giorno

che cossè l'amor? buon viso a cattivo gioco

Un anziano Napoletano che vive nelle campagne del Milanese, nella primavera si faceva aiutare dal figlio a ripiantare il giardino, ma poiche' suo figlio era in prigione, quell'anno non lo poteva aiutare.L'anziano scrivendo al figlio in prigione, gli spiegava questa sua piccola tragedia.

"Caro Gennaro, Mi sento molto triste poiche' quest'anno non posso ripiantare il giardino come ogni anno. Sono troppo vecchio per farlo io da solo.Se tu fossi qui, non sarei cosi triste, poiche' ci penseresti tu a rizapparmi tutto il giardino.TUO PADRE."

Un paio di giorni piu' tardi l'anziano riceve una lettera dal figlio.
"Caro papa', Per l'amor di Dio, non zappare il giardino. Li' ho nascosto tutti i miei soldi e la mia droga da vendere. TUO FIGLIO GENNARO."

Alle sei del seguente mattino, i Carabinieri di Milano arrivano e scavano per tutto il giardino senza trovare traccia ne' di soldi ne' di droga.Scusandosi con l'anziano signore vanno via.

Piu' tardi durante lo stesso giorno, il padre riceve una lettera dal figlio.
"Caro papa', Adesso puoi ripiantare il giardino.E' stato il meglio che ho potuto fare considerando le circostanze.UN ABBRACCIO, TUO FIGLIO GENNARO."

martedì, ottobre 10, 2006

L'inquilina della porta accanto..

Sii paziente verso tutto ciò che è
irrisolto nel tuo cuore e ...
cerca di amare le domande, che
sono simili a stanze chiuse a
chiave e a libri
scritti in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che
non possono esserti date
poiché non saresti capace di
convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa. Vivi
le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te
ne accorga, di vivere fino al
lontano
giorno in cui avrai la risposta.
Rainer Maria Rilke

E’ veramente troppo bello starvi a sentire…
Dalla mia stanzetta sento le vostre voci rincorrersi x le scale..più di tutti sento Anna che in pieno delirio dall’ultimo piano, anche se lontana, si fa sentire mentre fa avanti e indietro sul pianerottolo intenta nei suoi monologhi pieni di vita di cose di pensieri…. E inciampa in un bambolotto stramazzato a terra ma nemmeno se ne accorge. Lì vicino c’è patrick…pardon…fresh fighter che beve birra e semina crauti x terra….e deve aver bevuto tanto se cerca come un matto la sua ricicletta(no, dico…patrick e una bicicletta!?) In lontananza sento l’amministratrice(portiera?) che fa di tutto tranne amministrare, ma va bene così…lascia stare la polvere che ci piacciono le cose vecchie.

Io me ne sto qui e vi ascolto, abbasso anche la mia musica x potervi sentire….….

Ho appena letto in bacheca che la prossima riunione condominiale sarà a bologna l’1 novembre, confermo la mia venuta insieme alla mia indiscindibile compagna di avventure romina.. Portate i bei vostri visini, una chitarra, e quello che volete, ma niente giraffa, vi prego!
Lordtyus x dimenticare l’incubo del vino africano se vuoi ti porto un buon chianti… di quelli docg gallo nero e tutto il resto. Che ne dici? Semmai suonami, sempre che vada il mio campanello, qui da me non funziona mai niente.
L’inquilina del terzo piano
Eleanor rigby
p.s.:scusate se il volume del mio stereo è alto, vi ci dovrete abituare… se proprio non sopportate la mia musica suonatemi, due parole saranno una buona scusa x abbassare.

lunedì, ottobre 09, 2006

Poche parole

HEEEY. Il mio cervello affaticato non sara' in grado di gettarsi in una logorrea multimediale in questi ventiduegradi e cinque della mia incasinatissima camera pisana che somiglia sempre più al villaggio s.o.s. Mi preme più che altro sapere se qualcuno ha visto la mia ricicletta (l'avevo legata al mapo del giardino della nostra virtuale residenza accanto al levriero). Io inviterei il bambolotto, che ne pensa l'amministrazione? Mi ha detto Coccolino che si trattava solo di morte apparente, ma qualcuno di voi potrebbe smentirmi confessando l'omicidio.

Lost Boys



Ma il fatto è che noi eravamo soltanto dei ragazzi in un’epoca che aveva fretta così che la nostra enorme ricchezza veniva facilmente scambiata per quasi nulla, e a forza di sentir suonare questa stolta campana, finivamo per crederlo anche noi, sentendoci inadatti, non bastevoli e perennemente clandestini anche quando il nostro biglietto era stato pagato per intero.”

- E. Brizzi -
(3 ragazzi immaginari
)



Dato che di assenti ancora passi bassi nei vuoti paralleli corridoi...
e prima che un nuovo elogio funebre li riporti tra noi redivivi come già accadde per il Grande Archiviatore, anzitempo egli stesso archiviato, o in comunitaria stand-by innocuamente, semplicemente, momentaneamente…

…mi permetteranno i nostri eroi, Palazzinaro-Creatore, nonch’EdilVirtual Costruttore e sua fida Amministratrice al Seguito ribelle, di invitar Monsieur Patrick dalle nebbie triestrine o umidità pisane che immaginar si voglia, a raggiungerci a bordo della sua renna alcolizzata nonostante la sua anzitempo dipartita?

O vorremmo abbandonarli sul tragitto, questi fanciulli così già autonomamente impegnati a perdersi nei labirinti mantovani come possiamo ammirarli immortalati nel fior fiore della loro cittadina dispersione?

Per Mattia, di fronte al Digital Divide di ben più complesso risanamento… si sta già preparando una flotta di stampe viaggiatrici… giunta in prima impressione ad acquartierata destinazione.


So, where is Patrick?

Who is the Third Boy?
Is real, or is he imaginary?




- Three Imaginary Boys -

"Walk across the garden
In the footsteps of my shadow
See the lights out
No one's home
In amongst the statues
Stare at nothing in
The garden moves…
Can you help me?
Close my eyes
And hold so tightly
Scared of what the morning brings
Waiting for tomorrow
Never comes
Deep inside
The empty feeling
All the night time leaves me…
Three imaginary boys
Slipping through the door
Hear my heart beat in the hallway
Echoes…
Round and round
Inside my head
Drifting up the stairs
I see the steps behind me
Disappearing…
Can you help me?
Close my eyes
And hold so tightly
Scared of what the morning brings
Waiting for tomorrow
Never comes
Deep inside
The empty feeling
All the night time leaves me…
Three imaginary boys sing in my
Sleep sweet child
The moon will change your mind…
See the cracked reflection
Standing still
Before the bedroom mirror
Over my shoulder
But no one's there
Whispers in the silence
Pressing close behind me
Pressing close behind
Can you help me?
Can you help me?
"

[The Cure by The Cure, 1979]

Vagabondaggi cinefili


Onoratissima del posizionamento successivo e tanto immediato rispetto al più grande e rispettato dei Mr Festival viventi e condividendo con Voi - rispetto a quanto già associato con la mia vita nr. "¿quién sabe? - l'esistenza del sempre più noto anche ad altre latitudini grupo musical madrileño Mägo de Oz (www.magodeoz.com)...

...

E già che si parla - temporalmente battistrada agli attesissimi festeggiamenti settembrini - di "capitali" ospitalità ... Vi lascio-lanciando lanciando-lascio il sassolino dorato, essendo con mio grandissimo dolore e struggente rimorso in tale occasione impossibilitata a "farmi avanti" in prima persona... ovvero se Qualcuno tra VOI, in tale occasione festivaliera "nostrana" (da venerdí 13 a martedí 17 Ottobre) ha la possibilità (che ben venga e a "buon rendere!") di ospitare nientepopodimenoche Mr Della Casa in carne ed ossa, eh giá... ansioso di far "spionaggio industriale" presso altrui festival, com'è giusto cosí, o semplicemente di godernere visione sotto mentite spoglie, com'é altrettanto giusto e tal sarebbe. In via alternativa, giungeranno altrettanto preziosi e ben accetti, consigli e suggestions varie, concrete e operative (che LOGISTICA sempre regni, in terra dei Gonzaga e ancor piú ad essa esterna, seppur contigua) in merito a luoghi degni di accogliere ospiti di tal calibro, possibilmente e necessariamente accessibili da valutare con gli affilati strumenti dell'abbozzo di Economista nel quale tenacemente mi impegno a convertirmi in tierra cántabra.

So... Dear Friends, please let me know as soon as possible!
Thank you so much in advance!

anna

Mattia?? there is a party..


Si dice che il 2 novembre sia il compleanno dei Mattia, che con fiatone si libera dei suoi sedici stretti anni..
..si dice che a Bologna si festeggi..per le gabbie dell'età relativa mantovana..
..si dice che Alessio abbia una nuova casa..splendida casa..perchè nuova..
..si dice che la festa sia da lui..lui lo dice..
..si dice che non ci vuole casa, neanche una nuova, per festeggiare chi dorme con il pass del festivaletteratura..
..si dice che basta andar in giro sotto i portici..e dire agli amici cinni che la festa è un altro giorno..così da esser quasi tutti maggiorenni..
..si dice che Francesca e Romina tornino ad esser compagne di stanza per divenir anche compagne di treno..approfittando della convergenza delle loro direzioni..e che stian smuovendo mari e monti per una venti ore bolognese..ed un'altra fastastica avventura con trenitalia..
..si dice che il popolo giungerà numeroso..a veder lo stupore della notte spalancata sul mar..
..chi ci sta metta un dito qui sotto!