martedì, ottobre 31, 2006

festaioli di tutto il mondo ..unitevi


Gente..dopo dibattiti vari..l'appuntamento per il festeggiamento di Mattia è domani..a Livorno..o li nei paraggi..chiunque voglia..faccia un fischio!

sabato, ottobre 28, 2006

"robbertooo"

doll's killer strikes again


Come cavolo ha fatto il killer a entrare nella mia soffitta senza inciampare nel mare di oggetti che ho seminato in tutti questi anni,senza fare rumore?ho avuto questa bella sorpresa e non so nemmeno quando è successo. la mia bambola preferita. quanto l'ho tenuta in braccio! che infelice destino, nemmeno la soddisfazione di regalarla a una bambina.vabbè...mi perdoni la romina (e sopratutto torsello) se ho aggiunto questa cazzata al blog...e anche benigni... caro patrick come ti capisco.. anch'io ho avuto il mio "momento benigni"quest'estate...appena è salito sul palco in piazza santa croce a firenze è iniziata la colonna sonora di pinocchio e lui ha cominciato a saltellare con la sua geniale comicità. ho pianto e riso insieme... sembra proprio che benigni ne sappia più di dante della sua divina commedia.è stato bellissimo.
p.s.:prometto che le prossime foto saranno meno trash

mercoledì, ottobre 25, 2006

Mauriziooo!

Oggi ho stretto la mano a Roberto Benigni, m'ha dato una bella stretta forte, m'ha guardato e m'ha detto un "Ciao" allegro e spontaneo, non ha stretto altre mani ed è uscito. Siccome non ho avuto il tempo per autografo e foto, annoto qui il mio ricordo di ciò (anche se non ve ne frega nulla).

???????

Perchè non continuare il gioco? Il giocatore ha bisogno del massimo sostegno, il giocatore ha bisogno di essere sbeffeggiato, la falena ha bisogno di librarsi in volo con le sue ali scure.
Taglia la testa al toro è un proverbio superato, ora la si taglia al manzo. Succolenta coscia di manzo, sono carnivoro e non me ne vergognerò neppure se il freddo dovesse congelare il mio sangue. Alti e bassi, umore mestuato. Perchè non continuare il gioco???????

lunedì, ottobre 23, 2006

Autogrill (2)



La luce bianca e violetta di un neon che annunciava birre e indimenticabili specialità alimentari lampeggiava ora nel buio dell'auto. Un furgone bianco si era appena spostato. Nessuno aveva visto il conducente avvicinarsi e montare su. Lui pensò per un attimo al caffè e alla birra che doveva essersi bevuto per farsi compagnia in quella notte ancora tiepida. E alla strada che lo attendeva ancora, solitario, in balìa di se stesso e della sua vita nomade. Ora sentiva una vaga densità dentro quella macchina. Come se tutti i pensieri del mondo si fossero per un misterioso appuntamento concentrati lì dentro. E gli sfuggì il pensiero che di lì a poco avrebbero suonato tutti in ritirata. Le nebbie della realtà e le nebbie delle fantasia si confondevano in quell'atmosfera appesantita di sonno e parole pronunciate per una piccola disperazione, indistinguibili come diventano indistinguibili quando si incontrano in una parte dello spazio in cui le coordinate razionali non sono ancorate a un punto che appaia immediatamente riconoscibile. Stavano vagando in quelle nebbie con una navigazione a vista, approssimativa e pericolosa. L'iceberg della disperazione era vicino, da qualche parte intorno a loro, ma non sapevano dove. Gli parve essenziale riuscire ad evitarlo, per proteggere, per proteggersi. Ma avrebbe voluto essere capace di avvicinarglisi e girargli attorno, sfiorarlo con le mani senza urtarlo e lasciargli aprire falle inesorabili nella loro carena. Un segnale fisico avrebbe dovuto avvertirli un secondo prima dell'impatto, dar loro il tempo di accorgersi di un momento che sarebbe stato irreversibile e permettergli di fermare il tempo, fermare l'emorragia, fermare le loro navi e girarle dall'altra parte. Ma chi o cosa l'avrebbe azionato? Troppe nebbie tutte assieme, si disse. Era stato un buon marinaio, ma non era riuscito ad evitare tutti i naufragi, ed ora in quella nebbia spessa, fumosa, in quella nebbia che non era propriamente andato a cercarsi si sentiva senza sestante, depositario solo del ricordo di altri naufragi. Invidiò il conducente del furgone e la sua strada solitaria e le birre che lo accompagnavano.
Gettò un rapido sguardo all'interno dell'autogrill, inspirando ancora profondamente. Vide i loro amici che mangiavano e bevevano e chiacchieravano. Con un'espressione spenta nei visi assonnati. O così gli parve. Avevano ancora tempo, si disse. E questo pensiero lo fece sentire per qualche secondo esposto a venti e burrasche che non si era preparato ad incontrare in quel viaggio tranquillo che credeva di star affrontando e per il quale si era portato dietro ancor meno del necessario. E con un iceberg nascosto dietro l'orizzonte.
-Lo so. Lo sento. Non chiedermi come.

(2 - continua ancora?)

domenica, ottobre 15, 2006

In nome di Gabriele Torsello

15 ottobre - Kabul - Un fotografo freelance italiano, Gabriele Torsello, e' scomparso da giovedi' in Afghanistan ed e' vittima di un sequestro. Pugliese da anni residente a Londra, Torsello non e' nuovo al lavoro in zone di guerra: nel 2003, con Amnesty International, ha pubblicato The Heart of Kashmir, un libro fotografico che documenta la guerra civile nella regione indiana del Kashmir. Dal 2005 e' impegnato in reportage fotografici in Afghanistan.
Questa è la sintesi di un'intervista a Gabriele Torsello.


Sono nato ad Alessano, un piccolo paesino nel sud Italia. Sono sempre stato affascinato dalla natura, in special modo dal mare... non ho mai dato per scontata nessuna parola, nessuna ideologia, la mia attenzione si è soffermata più sul loro significato e sulle loro radici... è stato mio zio a regalarmi la mia prima macchina fotografica, e da ragazzino ho letto due libri del più grande maestro di fotografia in bianco e nero: Ansel Adams. I suoi libri mi hanno aiutato a capire che la fotografia non è solo una tecnica, ma un linguaggio.

Avevo quasi 20 anni quando ho terminato i miei studi e ho lasciato il mio paese. A Roma ho realizzato il mio primo foto-documentario sulla vita nelle strade della capitale e sui senzatetto. Per farlo ho deciso che sarei diventato anch'io un senzatetto, per avvicinarmi al loro 'stile di vita' e comprendere meglio i loro sentimenti... per un anno ho lavorato per l'industria cinematografica, un ottimo lavoro e pagato molto bene, ma per me insoddisfacente: non ero felice con me stesso... ricordo che un giorno mi sono svegliato con un pensiero: India. Ho lasciato il lavoro nel cinema... Nel 1994 ho viaggiato in India per tre motivi: sperimentare la vita in un villaggio remoto, incontrare un uomo considerato sacro - Baba - e viaggiare in una zona di guerra... durante il mio soggiorno in India ho saputo del conflitto in Kashmir dai giornali nazionali... chiedevo alla gente le ragioni di tale violenza, ma non ricevevo spiegazione. La risposta più comune era: "E' una regione molto pericolosa, dove la gente muore.."... quanto più a lungo mi soffermavo in India, tanto maggiore era la mia attrazione per il Kashmir.

Ci sono arrivato attraversando tutta l'India in treno, ho preso un autobus fino alla valle del Kashmir e sono arrivato alla destinazione finale, Srinagar... è difficile raccontare a parole come quell'esperienza ha cambiato la mia vita. Sono stato testimone di molte atrocità, ma ho incontrato anche gentilezza umana e purezza... tornato in Europa ero determinato a raccontare al mondo intero la storia del popolo kashmiro e della loro vita quotidiana... nel 2002 ho pubblicato da solo il primo libro fotogiornalistico a copertina rigida sul Kashmir del mondo. Cinquemila copie de 'Il cuore del Kashmir' sono state stampate senza nessuno sponsor... la mia prima visita alla regione è stata in un periodo in cui ai media internazionali e agli esperti di diritti umani non era facilmente concesso di entrare nella regione. Ho incontrato una realtà crudele.


E' difficile, e continuerà ad esserlo, mostrare le violazioni dei diritti umani in Kashmir, e io non potrò mai voltare le spalle... una volta ho fotografato un kashmiro ucciso dopo essere stato torturato... una donna che piangeva mi ha guardato, gridandomi: "Cosa ne farai di quelle foto, le darai a qualcun altro e nessuno saprà di noi, o mostrerai al mondo cosa succede in Kashmir?". Non ho risposto, ma dentro di me sentivo tutto il suo dolore e la sua rabbia.

Foto del giorno

che cossè l'amor? buon viso a cattivo gioco

Un anziano Napoletano che vive nelle campagne del Milanese, nella primavera si faceva aiutare dal figlio a ripiantare il giardino, ma poiche' suo figlio era in prigione, quell'anno non lo poteva aiutare.L'anziano scrivendo al figlio in prigione, gli spiegava questa sua piccola tragedia.

"Caro Gennaro, Mi sento molto triste poiche' quest'anno non posso ripiantare il giardino come ogni anno. Sono troppo vecchio per farlo io da solo.Se tu fossi qui, non sarei cosi triste, poiche' ci penseresti tu a rizapparmi tutto il giardino.TUO PADRE."

Un paio di giorni piu' tardi l'anziano riceve una lettera dal figlio.
"Caro papa', Per l'amor di Dio, non zappare il giardino. Li' ho nascosto tutti i miei soldi e la mia droga da vendere. TUO FIGLIO GENNARO."

Alle sei del seguente mattino, i Carabinieri di Milano arrivano e scavano per tutto il giardino senza trovare traccia ne' di soldi ne' di droga.Scusandosi con l'anziano signore vanno via.

Piu' tardi durante lo stesso giorno, il padre riceve una lettera dal figlio.
"Caro papa', Adesso puoi ripiantare il giardino.E' stato il meglio che ho potuto fare considerando le circostanze.UN ABBRACCIO, TUO FIGLIO GENNARO."

martedì, ottobre 10, 2006

L'inquilina della porta accanto..

Sii paziente verso tutto ciò che è
irrisolto nel tuo cuore e ...
cerca di amare le domande, che
sono simili a stanze chiuse a
chiave e a libri
scritti in una lingua straniera.
Non cercare ora le risposte che
non possono esserti date
poiché non saresti capace di
convivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa. Vivi
le domande ora.
Forse ti sarà dato, senza che tu te
ne accorga, di vivere fino al
lontano
giorno in cui avrai la risposta.
Rainer Maria Rilke

E’ veramente troppo bello starvi a sentire…
Dalla mia stanzetta sento le vostre voci rincorrersi x le scale..più di tutti sento Anna che in pieno delirio dall’ultimo piano, anche se lontana, si fa sentire mentre fa avanti e indietro sul pianerottolo intenta nei suoi monologhi pieni di vita di cose di pensieri…. E inciampa in un bambolotto stramazzato a terra ma nemmeno se ne accorge. Lì vicino c’è patrick…pardon…fresh fighter che beve birra e semina crauti x terra….e deve aver bevuto tanto se cerca come un matto la sua ricicletta(no, dico…patrick e una bicicletta!?) In lontananza sento l’amministratrice(portiera?) che fa di tutto tranne amministrare, ma va bene così…lascia stare la polvere che ci piacciono le cose vecchie.

Io me ne sto qui e vi ascolto, abbasso anche la mia musica x potervi sentire….….

Ho appena letto in bacheca che la prossima riunione condominiale sarà a bologna l’1 novembre, confermo la mia venuta insieme alla mia indiscindibile compagna di avventure romina.. Portate i bei vostri visini, una chitarra, e quello che volete, ma niente giraffa, vi prego!
Lordtyus x dimenticare l’incubo del vino africano se vuoi ti porto un buon chianti… di quelli docg gallo nero e tutto il resto. Che ne dici? Semmai suonami, sempre che vada il mio campanello, qui da me non funziona mai niente.
L’inquilina del terzo piano
Eleanor rigby
p.s.:scusate se il volume del mio stereo è alto, vi ci dovrete abituare… se proprio non sopportate la mia musica suonatemi, due parole saranno una buona scusa x abbassare.

lunedì, ottobre 09, 2006

Poche parole

HEEEY. Il mio cervello affaticato non sara' in grado di gettarsi in una logorrea multimediale in questi ventiduegradi e cinque della mia incasinatissima camera pisana che somiglia sempre più al villaggio s.o.s. Mi preme più che altro sapere se qualcuno ha visto la mia ricicletta (l'avevo legata al mapo del giardino della nostra virtuale residenza accanto al levriero). Io inviterei il bambolotto, che ne pensa l'amministrazione? Mi ha detto Coccolino che si trattava solo di morte apparente, ma qualcuno di voi potrebbe smentirmi confessando l'omicidio.

Lost Boys



Ma il fatto è che noi eravamo soltanto dei ragazzi in un’epoca che aveva fretta così che la nostra enorme ricchezza veniva facilmente scambiata per quasi nulla, e a forza di sentir suonare questa stolta campana, finivamo per crederlo anche noi, sentendoci inadatti, non bastevoli e perennemente clandestini anche quando il nostro biglietto era stato pagato per intero.”

- E. Brizzi -
(3 ragazzi immaginari
)



Dato che di assenti ancora passi bassi nei vuoti paralleli corridoi...
e prima che un nuovo elogio funebre li riporti tra noi redivivi come già accadde per il Grande Archiviatore, anzitempo egli stesso archiviato, o in comunitaria stand-by innocuamente, semplicemente, momentaneamente…

…mi permetteranno i nostri eroi, Palazzinaro-Creatore, nonch’EdilVirtual Costruttore e sua fida Amministratrice al Seguito ribelle, di invitar Monsieur Patrick dalle nebbie triestrine o umidità pisane che immaginar si voglia, a raggiungerci a bordo della sua renna alcolizzata nonostante la sua anzitempo dipartita?

O vorremmo abbandonarli sul tragitto, questi fanciulli così già autonomamente impegnati a perdersi nei labirinti mantovani come possiamo ammirarli immortalati nel fior fiore della loro cittadina dispersione?

Per Mattia, di fronte al Digital Divide di ben più complesso risanamento… si sta già preparando una flotta di stampe viaggiatrici… giunta in prima impressione ad acquartierata destinazione.


So, where is Patrick?

Who is the Third Boy?
Is real, or is he imaginary?




- Three Imaginary Boys -

"Walk across the garden
In the footsteps of my shadow
See the lights out
No one's home
In amongst the statues
Stare at nothing in
The garden moves…
Can you help me?
Close my eyes
And hold so tightly
Scared of what the morning brings
Waiting for tomorrow
Never comes
Deep inside
The empty feeling
All the night time leaves me…
Three imaginary boys
Slipping through the door
Hear my heart beat in the hallway
Echoes…
Round and round
Inside my head
Drifting up the stairs
I see the steps behind me
Disappearing…
Can you help me?
Close my eyes
And hold so tightly
Scared of what the morning brings
Waiting for tomorrow
Never comes
Deep inside
The empty feeling
All the night time leaves me…
Three imaginary boys sing in my
Sleep sweet child
The moon will change your mind…
See the cracked reflection
Standing still
Before the bedroom mirror
Over my shoulder
But no one's there
Whispers in the silence
Pressing close behind me
Pressing close behind
Can you help me?
Can you help me?
"

[The Cure by The Cure, 1979]

Vagabondaggi cinefili


Onoratissima del posizionamento successivo e tanto immediato rispetto al più grande e rispettato dei Mr Festival viventi e condividendo con Voi - rispetto a quanto già associato con la mia vita nr. "¿quién sabe? - l'esistenza del sempre più noto anche ad altre latitudini grupo musical madrileño Mägo de Oz (www.magodeoz.com)...

...

E già che si parla - temporalmente battistrada agli attesissimi festeggiamenti settembrini - di "capitali" ospitalità ... Vi lascio-lanciando lanciando-lascio il sassolino dorato, essendo con mio grandissimo dolore e struggente rimorso in tale occasione impossibilitata a "farmi avanti" in prima persona... ovvero se Qualcuno tra VOI, in tale occasione festivaliera "nostrana" (da venerdí 13 a martedí 17 Ottobre) ha la possibilità (che ben venga e a "buon rendere!") di ospitare nientepopodimenoche Mr Della Casa in carne ed ossa, eh giá... ansioso di far "spionaggio industriale" presso altrui festival, com'è giusto cosí, o semplicemente di godernere visione sotto mentite spoglie, com'é altrettanto giusto e tal sarebbe. In via alternativa, giungeranno altrettanto preziosi e ben accetti, consigli e suggestions varie, concrete e operative (che LOGISTICA sempre regni, in terra dei Gonzaga e ancor piú ad essa esterna, seppur contigua) in merito a luoghi degni di accogliere ospiti di tal calibro, possibilmente e necessariamente accessibili da valutare con gli affilati strumenti dell'abbozzo di Economista nel quale tenacemente mi impegno a convertirmi in tierra cántabra.

So... Dear Friends, please let me know as soon as possible!
Thank you so much in advance!

anna

Mattia?? there is a party..


Si dice che il 2 novembre sia il compleanno dei Mattia, che con fiatone si libera dei suoi sedici stretti anni..
..si dice che a Bologna si festeggi..per le gabbie dell'età relativa mantovana..
..si dice che Alessio abbia una nuova casa..splendida casa..perchè nuova..
..si dice che la festa sia da lui..lui lo dice..
..si dice che non ci vuole casa, neanche una nuova, per festeggiare chi dorme con il pass del festivaletteratura..
..si dice che basta andar in giro sotto i portici..e dire agli amici cinni che la festa è un altro giorno..così da esser quasi tutti maggiorenni..
..si dice che Francesca e Romina tornino ad esser compagne di stanza per divenir anche compagne di treno..approfittando della convergenza delle loro direzioni..e che stian smuovendo mari e monti per una venti ore bolognese..ed un'altra fastastica avventura con trenitalia..
..si dice che il popolo giungerà numeroso..a veder lo stupore della notte spalancata sul mar..
..chi ci sta metta un dito qui sotto!

EVENTI (lontano da piazza Alberti)

Si è conlusa, si spera con buoni risultati, l'unica maratona fotografica italiana, organizzata dal condomino latitante del quarto piano, Davide.
Dove sei fighetto?
E noi? dov'eravamo?
Ma chi di assenza ferisce...
Noi siamo rimasti chiusi nei nostri appartamenti, ormai proiezioni dei luoghi mentali, Dediti a speculazioni di ogni sorta.

Il palazzo prende vita.
i bozzoli lentamente si schiudono e lungo i pianerottoli
si aggirano giovani e curiose crisalidi. SSSSSSSSSSSSS

Ho trovato casa!

Ho trovato Mattia, per le strade bolognesi, in sella al motorino col suo casco da astronauta alieno. dice che qualcuno sta arrivando e mi parla della festa dell'1 novembre, vuole farla a casa mia!

Ho trovato qualcosa di curioso.

A Bologna c'è umido.

domenica, ottobre 08, 2006

Pensieri pomeridiani (ma non solo (credo))

Eh già...
dove andrà a finire tutto ciò che non viene Detto?
Che importanza assume sul Detto?
Domande queste che mi assillano da un po', e ciclicamente tornano
(fortunatamente)
a creare subbuglio nella mia sovrastimolata mente.
Se è vero che la Ragione, in fondo, non può permettere
nessuna VERA conoscenza,
allora tutto ciò che
Non viene Detto
potrebbe essere PIU' importante
di quello
che è Detto.
Perchè
ne
fonda
il
sostrato.
Il Detto sarebbe quindi la punta dell'iceberg
di tutti i nostri pensieri,
e il Non-Detto ne sarebbe l'imprendiscibile (/inintellegibile)
sedimento.
Forse è per questo che
un libro
una canzone
un quadro
una parola d'amore
d'odio
hanno il potere di evocare:
se si entra in risonanza
con essi
emerge lampante e accecante
il Non-Detto
che sta dietro quei segni.
Quindi,
NESSUNA PAROLA E' MAI REALMENTE PERSA.
Bisogna solo non volerla perdere.
Grazie alessio per la scintilla con cui il tuo post ha acceso alcuni miei neuroni.

..che sei il mio sole anche di notte..


Questa sera offro un mondo di girasole..radical chic più di ogni altro fiore..
..per un ignoto altrocanto...sarà anche lui un Matteo..chi lo ospiterà lo saprà..
..per tutte le maschere di ferro..
..per le Bea con i bei Blog..
..per le livornesi colme di dubbi..
..per chi si iscrive..per chi scrive e chi no..per chi di un blog nemmeno lo sa..
..per chi fotografa a Mestre..per chi fotografa..
..per chi mi assume..si faccia avanti...
..per chi raccomandato..si fa assuere al mio posto..
..per chi è un po Matteo..ma nessuno lo è poi tanto..
..per chi a breve compie gli anni a Bologna..per chi compie gli anni,,per chi di anni ne ha..e soprattutto per chi ha solo giorni..
..per chi suona la fisarmonica, vicino le osterie romane..
..per chi ha secondi che sembran minuti, minuti come ore..ore come anni..e ha quindi un'eta incalcolabile..
..per chi non vede Pupi e secchione..e va ancora a passeggiare il sabato in centro..
..perchè se l'invidia fosse una febbre tutto il mondo ce l'avrebbe..
..per chi.. CiTrovaIBigliettiPerL'AnteprimaDelFilmDiGuzzanti..
..AllaFestaDelCinemaDiRomaDel17Ottobre?
Chi???????

sabato, ottobre 07, 2006

Piccola richiesta di aiuto

Il condomino virtuale altrocanto rende noto al condominio tutto che nella settimana che viene (9-15 ottobre) sarà a Milano per impegni personali e professionali. Nel pregare la portiera e gli altri gentili condomini di vigilare in sua assenza sull'integrità della sua modesta dimora, chiede rispettosamente alla delegazione milanese l'eventuale disponibilità ad usufruire della loro ospitalità per numero notti 1 (uno), non trovandosi come si può facilmente immaginare nelle migliori condizioni per permettersi alloggi a 5,4, 3,2,1 stelle. Si garantiscono discrezione e pulizia.
In attesa di un vostro riscontro, ecc. ecc.

Questo post si autodistruggerà automaticamente tra giorni 7

il cimitero elettronico delle parole soppresse



Ho appena cancellato tre righe.
Ovviamente voi non le vedete,
non le vedo neanche io, non più.
Dove finiscono tutte queste parole?
Abbozzi elettronici di pensiero
Dove vanno?
Se scavassimo sotto le cancellature
Di uno scrittore incerto troveremmo
Parole
Se frugassimo nel cestino di un dattilografo
Troveremmo parole
Nella cenere del camino giacciono
Carcasse di parole
Che il fuoco ha trasformato in vento
E che il vento, in silenzio
Ha portato lontano.
Ho appena cancellato tre righe
Che parlavano della vita
Con l’unico difetto di essere imprecise.
Non esistono più
Oppure esistono ancora
Nel cimitero elettronico delle parole soppresse.

mercoledì, ottobre 04, 2006

Santo Subito!
















mercoledì sister in canada,
giovedì arrivo amica da londra e addio al celibato,
venerdì visita alle gemelline di un mese,
sabato shopping,
domenica pulizie casa,
lunedì matrimonio
martedi 16 ore di lavoro,
mercoledì (che è oggi) festa addio,
giovedì (che è domani) teatro
venerdi (che è dopodomani) festa...
avete qualcosa per sabato???
ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh...
ciao supergiovani.


Autogrill


-Mi spieghi perchè cazzo ti sto antipatica?
La lama gelida scintillò per un secondo nel buio perdendosi a poca distanza da lui.
-A me? Ma se sei adorabile...
Si era voltata, lo guardava. O almeno così gli sembrò. Tra l'oscurità e i riflessi delle luci sui suoi occhiali non ne vedeva gli occhi.
-Non mi prendere in giro.
La voce era meno acuta, ora. Sentirsi dare dell'adorabile con quel tono imprevedibilmente tranquillo, le aveva già tolto metà della sua irritazione. Solo dopo aver già parlato si accorse veramente della sua ironia.
-Non mi rivolgi la parola da quando siamo partiti- sbottò quasi nuovamente infuriata, ma già soddisfatta di essere riuscita a parlare e di aver in ogni caso creato il contatto che voleva. -Con gli altri parli tranquillamente e sei anche simpatico, e spiritoso, a volte. Con me o non parli affatto o tiri fuori stilettate continue se dico qualcosa...
Non era sorpreso. E siccome mentre parlava lei muoveva il viso verso di lui, ne aveva visto gli occhi, pochi minuti prima dormienti, aperti e vivi come sapeva che potevano essere. Aveva anche provato ad indovinare il rossore del suo viso, ma c'era troppa poca luce nella macchina.
-Sei tu che vuoi così- disse sapendo che questo non avrebbe affatto chiuso il discorso.
-Io?
-Certo. Perchè non è vero forse? Ti diverte circondarti di persone che stanno a sentire quello che dici quando sai che non hanno nulla di interessante da dire a te. Io ti tratto come vuoi veramente esser trattata.
Fuori le luci dell'autogrill splendevano della notte dei viaggiatori, di quei viaggi stanchi e sonnolenti a traversar l'Italia da sud a nord, da nord a sud con solo l'ansia di arrivare e quella piccola felicità di sentirsi viaggiatori ma col ritegno di dirselo.
-E tu che ne sai di come voglio esser trattata, uomo supponente?
-Lo so perchè me lo stai dicendo da giorni, ogni volta che mi guardi.
Stava per aggiungere -e mi stavo chiedendo quando me l'avresti detto...- ma si trattenne. Pensò che non era ancora il momento.
Restò immobile, pensosa, protesa verso di lui con le mani serrate a pugno poggiate sul sedile vuoto tra loro. Poi si tirò indietro, si riappoggiò allo schienale di tre quarti, il viso sempre rivolto verso il suo, sentiva per la prima volta di avere davanti una persona nuova.
-Che ne sai tu di me?- gli chiese con una voce che poteva sembrare da bambina arrabbiata perchè capiva che i grandi avevano ragione e non voleva ammettere di essere stata scoperta.
-Poco. Ma quanto mi basta. Un tono davvero un po' supponente.
-E cosa sai? Ora non sapeva se si sentiva più tranquilla o più agitata.
-Che hai fatto tutto da sola nella tua vita, e che questo ti riempie di orgoglio. Nessuno mai ti ha aiutata, perchè nessuno è mai stato in grado di aiutarti. Non tua madre, che pensava solo a tirare avanti se stessa, non i tuoi fratelli e sorelle che ti guardavano con ammirazione e un po' di fastidio, non i tuoi amori che ti hanno sempre visto come il rimedio per le loro vite irrisolte. E che hai sempre fatto tutto bene, brava in famiglia, brava all'università, brava al lavoro, comprensiva nei rapporti sentimentali. E sei giustamente contenta di te. Ma non ti sei mai sentita libera. Libera di sbagliare. E che ti senti sola.
Una folata di vento della notte entrò dal finestrino davanti lasciato un po' aperto. Respirò profondamente quell'odore misto di gasolio e umidità. Respirarono insieme.
-Come sai tutto questo?

(continua...?)

C'è sempre una prima volta



Finalmente arrivo anche io...
in questo bellissimo weblog voluto dalla instancabile tenacia del nostro Ale, in cui si è incanalata la voglia di tutti noi di tenerci in con-tatto...

(pensate anche solo a 10 anni fa...QUESTO non sarebbe stato possibile, forse qualcosa d'altro, ma questo fiume di parole in piena che bene o male siamo noi no)
visto che nonostante l'iperconnettività in cui ci ritroviamo arrivo in ritardo a tenervi compagnia, vi informo che ho fatto in tempo a fare un weekend all'Oktoberfest (where is Patrick??) e a cambiare casa e questa sera vi scrivo dal mio nuovo letto nella mia nuova casa di Ravenna...in cui fino a venerdì avrò tanto
tanto
tanto
tempo per riflettere/pensare/fermarmi
dato che le lezioni non mi iniziano prima della settimana prossima
e quindi vi avverto he potrei abusare di questo spazio virtuale.
Perchè quando scrivo non riesco a non divagare con il pensiero. Cioè è un punto di partenza e non
una serie di parole che fissa un mio pensiero precedente.
(infatti sono 13 minuti netti che scrivo: troppi viaggi)
Buonanotte ragazzi e ragazze miei e mie, mi sono programmato questo bel momento in cui vi sento vicini da tutta la giornata. Ci stava proprio.
Baci dall'alba del 4 ottobre
P.S.: per chi non l'avesse ancora fatto, visitate il blog della Bea!! io, da profano, l'ho trovato bellissimo...
Colonnasonora della scrittura: John Mayer Trio
Librodaleggere della serata: La Storia Infinita di M. Ende

martedì, ottobre 03, 2006

100 salti sul cubo prima di andare a dormire



Bene bene... e ora anche il grande capo è con noi..eh si..anche il mio pc, che si rifiutava di rendermi parte della community, alla fine ha ceduto.."hai vinto tu!" ha detto..e poi a testa bassa ha gettato le armi. Adesso mi segue ovunque e fa tutto ciò che gli dico..
E cosi ho creato la prima teoria di educazione del proprio pc..anche tu Arianna dovresti studiarla..
..mi onora l'attenzione riposta da Alex riguardo le mie prodezze da cubista..anni di esperienza hanno portato i loro frutti..
nell'immagine a destra potete vedere i tempi d'oro delle Lodeserto a Las Vegas..
..buona camicia a tutti.

Welcome into the wild side


Come tutte le comunità che si rispettino abbiamo anche noi l'amministratore matto.
Con contratto ancora a determinare Arianna si è assunta come amministratore di questo, ormai possiamo dirlo, "condominio virtuale" in cui convivono amici, parenti, colleghi e conoscenti.
Col tempo, se ci sarà concesso, le figure dei nostri personaggi si delineeranno e prima o poi, ognuno di noi identificherà in sè l'archetipo del condomino.

Ma oggi è un giorno importante anche perchè posso annunciare l'imminente venuta di Padre Simone, signore delle Terre Redazionali, al quale porgo le mie pubbliche scuse per la svista (mia) che gli ha impedito di essere con noi dall'inizio.
Non posso perdonarmi, non tanto l'essermi dimenticato di spedirgli l'invito, causa e-mail fantasiose di difficile associazione, quanto il non aver badato troppo alla sua assenza fino ad ora, quando ne vengo a conoscenza tramite sms.
Spero nella sua presenza, che sia come acqua che nutra e faccia germogliare i semi sopiti, quali noi qui siamo.

Voglio onorarlo con una sua immagine, sorridente come lo ricordiamo tutti.
(non si conosce l'identità del fotografo, ma la redazione accoglie qualsiasi formale richiesta di diritti, purchè dimostrabili)

E colgo anche l'occasione per esortare tutti, in futuro, a scegliere soprannomi riconoscibili per amore di una più semplice comunicazione.