
Comunitá ritrovata!
eccomi tornare a VOI, directamente dal FaBuloso Regno di CANTABRIA (come dice il buon Simone) e certamente perdonaste assai (come direbbe – forse¿¿?? – il guru ¡¡!! Alessio) la mia assenza nel passaggio tra tali mondi.
La mancanza di Mantova superiore a tutte, forse l’unica (geograficamente parlando...).
Piú che mai vi attendo tra queste Terre, come giá – nell’IGNOTO piú IGNOTO che mai – anticipavo prima di partire e ora non posso far altro che declamare a Voi a gran voce davanti a quest’oceano che nelle pupille di ognuno delicato si scioglie, destinato. Voglio vedervi raccogliere sguardi, calles, brina, spazi immensi, cuidado verde, mattoncini un po’ Berlino-Est, colonne blu (piú BLU che mai) e cualquiera esencia sino que no. Prenderemo uno dei parecidos villajes (quest’ultimo non so se esiste, l’ho inventato ora, ma l’entità villaggio vi assicuro di SI) che si dispiegano sull’avenida che va verso l’oceano e la bahía, o sulla bahía stessa, piana e ospite, resteremo in tenda e in gruppo, villaggio naturale e protetto.
I nostri coriandoli (che qui, come per i francesi, son chiamati “piccoli confetti”, pensate un po’… e da ogni borsa, valigia o zaino che fosse della mia vita nomade dell’ultimo mio mese fino ad ora su ogni superficie sono andati a scivolare impertinenti) sono disseminati anche qui, sembrerá increíble, ma poi non tanto, perché ci precedono e accompagnano come i nostri legami e contatti, e disegnano il mondo lasciando traccia affinché non ci si perda, per me che ogni giorno da quando sono qui é finalmente un’OCCASIONE PER TORNARE A PERDERMI ... anche un po’ ... che mi sembran millenni davvero.
Di una sorta di pazienza che sfugge a qualunque calcolo, puede ser, e ringrazio cosí FRA-Rigby per aver dato forma a tale convulso ma poi tanto exantemático sentimiento.
E ringrazio la sorella dell’Arte, della piú vera, triste e nera. Con colore clandestino. Assimilo la sua citazione ed explorándola non vi stupiró affatto nel senso, sentido interno che a noi ancora torna del “Pronto sabré
quién soy” che guarda un po’… potrebbe (e potrá) essere tradotto anche come “Presto
sapró chi sono!!
¿Lo sapremo davvero?
¿Quién es quien?
...detrás de las cámaras- Chi é Beatrice? ¿Quién es?
- Chi é Marta? ¿Quién es?
- Chi é Ilaria? ¿Quién es?
- Chi é Patrick? ¿Quién es?
- Chi é Romina? ¿Quién es?
- Chi é Arianna? ¿Quién es?
- Chi é Anna? ¿Quién es?
- Chi é Valentina? ¿Quién es?
- Chi é Antonio? ¿Quién es?
- Chi é Paolo? ¿Quién es?
- Chi é Francesca? ¿Quién es?
- Chi é Davide? ¿Quién es? (DAVIDE??? ci sei???)
- Chi é Simone? ¿Quién es?
- Chi é Mattia? ¿Quién es?
- Chi sono tutti coloro che in questo spazio NON ENTRANO?
- Chi sono tutti coloro che al Villaggio SI CHE ENTRANO?
- Ma sempre e soprattutto: CHI É MATTEO?
(Solo a titolo informativo: Matteo é stato avvistato in occasione di della sua festa, nella montañosa provincia di Reinosa – sempre parte del magico Regno di Cantabria – claramente, in occasione della sua festa che dura qualcosa come 2 settimane, e alla quale accorre tutta la plebe intera, sgravata dai suoi oneri e piaceri solo e únicamente per tale celebrazione. Mi ha pregato, dunque, di cercare di distrurbarlo il meno possibile, non che da voi si senta distrurbato ma, sapete com'è, sarà cosí preso dai suoi festeggiamenti che teme di non potervi dedicare tutta l’attenzione che meritate. Il suo popolo, de toda manera, ve lo riconsegnerá integro con tutti gli omaggi… Tra questi, l’esclusiva maglietta – nera e bianca - di San Mateo 2006 (anche questo ¡es verdad!), che invano ho cercato di estorcere a tutti i baristi capitati sotto tiro, beffardamente intenti a proteggersi dietro la scusa (piú scusa di cosí!!) che fosse riservata, tale divisa, exclusivamente alla LORO di comunitá… beh, fosse stata BLU…
E con questo il mio dono actual torna a entrambe le fanciulle giá richiamate, la piccola eleanor che al caro Pablo giá ha pensato e la sempre investigante middle-sister giá spagnoleggiante (¡Que tenga muy buena suerte en todo lo que haga!), con i versi (persino per me che, anche in questo afinidades giá da Alessio expresas, di poesia non ne cerco ne leggo poi molta… quindi ancor piú conta) che hanno accompagnato proprio il (ormai ora in percezione lontanissimo) principio di questa nuova scenografia… con un ánimo da qui piú lontano che mai, en aquella época, che si sporge vicino come non mai a quella vostra.
anna
- LLAMA EL OCÉANO -
No voy al mar en este ancho verano
cubierto de calor, no voy más lejos
de los muros, las puertas y las grietas
que circundan las vidas y mi vida.
En qué distancia, frente a cuál ventana,
en qué estación de trenes
dejé olvidado el mar y allí quedamos,
yo dando las espaldas a lo que amo
mientras allá seguía la batalla
de blanco y verde y piedra y centelleo.
Así fue, así parece que así fue:
cambian las vidas, y el que va muriendo
no sabe que esa parte de la vida,
esa nota mayor, esa abundancia
de cólera y fulgor quedaron lejos,
te fueron ciegamente cercenadas.
No, yo me niego al mar desconocido,
muerto, rodeado de ciudades tristes,
mar cuyas olas no saben matar,
ni cargarse de sal y de sonido:
Yo quiero el mío mar, la artillería
del océano golpeando las orillas,
aquel derrumbe insigne de turquesas,
la espuma donde muere el poderío.
No salgo al mar este verano: estoy
encerrado, enterrado, y a lo largo
del túnel que me lleva prisionero
oigo remotamente un trueno verde,
un cataclismo de botellas rotas,
un susurro de sal y de agonía.
Es el libertador. Es el océano,
lejos, allá, en mi patria, que me espera
[Pablo Neruda]